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Ossigeno e Ozonoterapia

STORIA DELLA OSSIGENO OZONOTERAPIA

L’ossigeno è un nutriente essenziale nel corpo umano. L'ossigeno, nella composizione del nostro organismo, rappresenta il terzo elemento chimico dopo il carbonio e l’idrogeno.

L'ossigeno è essenziale per la produzione di energia cellulare, tutto il metabolismo corporeo è condizionato dall’ossigeno introdotto con la respirazione e quindi trasportato e assimilato dalle cellule in ogni istante di vita.

Senza la giusta quantità di ossigeno le cellule degenerano e la carenza di ossigeno è tra le principali cause coinvolte nel processo di invecchiamento del corpo umano.

Quando manca la giusta quantità di ossigeno nel corpo umano compaiono sintomi quali affaticamento, stanchezza generale, dolori muscolari, difficoltà digestive, complicazioni respiratorie, sistema immunitario meno efficace e disturbi circolatori.

L'ossigeno è l'elemento più abbondante della crosta terrestre con una percentuale stimata del 46%. L'ossigeno forma l'87% degli oceani essendo un componente dell’acqua (H2O) e il 20% dell'atmosfera terrestre in forma di ossigeno biatomico (O2) e di ossigeno triatomico (O3).

La stratosfera è il secondo dei cinque strati in cui è divisa l'atmosfera, è va da circa 12 a 50 km di altezza dal suolo. L'ozono è un normale elemento della stratosfera ma non è uniformemente distribuito e si concentra ad un'altezza di circa 20 km. L'ozono svolge un ruolo molto importante come filtro della radiazione solare ultravioletta. 

A temperatura e pressione standard, l’ossigeno si trova in forma di gas costituito da due atomi (O2).

In natura l'ozono si forma, sia mediante i raggi ultravioletti, sia mediante il lampo, che riesce a dare l'energia necessaria affinché tre molecole di ossigeno diventino due molecole di ozono: 3 O2 + ~ = 2 O3.

Martinus Van Marum, chimico olandese, fu probabilmente la prima persona a rilevare sensorialmente il gas dell'ozono. Van Marum nel 1785 nella descrizione dei suoi esperimenti descrisse la comparsa di un odore caratteristico dell'aria sottoposta a cariche elettriche.

Tuttavia, la scoperta dell'ossigeno triatomico, che venne denominato ozono, avvenne alcuni decenni dopo da parte di Christian Friedich Schönbein che pubblico un trattato nel 1840. Questa scoperta fu presentata all'università di Monaco.

Nel 1857 Werner von Siemens riuscì a produrre artificialmente, per la prima volta, l’ozono dall’ossigeno mediante un arco voltaico.

Il primo articolo scientifico in lingua inglese sull'uso terapeutico dell'ozono fu scritto da Charles J. Kenworthy nel 1885 sulla rivista medica Lancet e si intitolava "Ozone".

La rivista scientifica The Lancet pubblicò nel 1892 un articolo sull'utilizzo dell'ozono nel trattamento della tubercolosi e nel 1902 pubblicò un'altro articolo in cui si affermò il successo del trattamento con ozono della sordità nella patologia cronica dell'orecchio medio.

In Italia nel 1902 in un giornale scientifico italiano “La riforma medica” fu pubblicato un articolo scientifico di New York che descrisse la possibilità di utilizzo dell’ozono come antitubercolare.

Nel 1915 Hans Wolff fece il primo trattamento medico con ozono per disinfettare e cicatrizzare le ferite infette di soldati tedeschi durante la prima guerra mondiale. A quel tempo non esistevano gli antibiotici. Il primo antibiotico, la penicillina, fu scoperto da Alexander Fleming, batteriologo presso il Saint Mary's Hospital Medical School di Londra, nel 1928.

Nel 1986 un italiano, Cesare Verga (1943-2009), fece il primo trattamento con ozono iniettato nella muscolatura paravertebrale per la patologia discale vertebrale.

Nel 1990 altri italiani, Muto ed Avella, descrissero il primo trattamento intradiscale con ozono.

  

L’ozono per uso medicale viene prodotto estemporaneamente al momento dell'uso da appositi macchinari certificati.

L'ozono  è un gas molto instabile e reattivo e deve essere usato immediatamente dopo il prelievo.

In soluzione acquosa di acqua distillata a 20°C l’emivita è di 20-30 minuti.

Si deve sempre evitare di disperdere l’ozono nell'ambiente di lavoro perché è un gas irritante per le vie aeree, dall'odore pungente e caratteristico. 

 

Il nostro olfatto avverte subito tracce di ozono anche quando la concentrazione del gas è inferiore alla dose massima permessa negli ambienti di lavoro che è di 0,1 mg/m3 di aria. Ciò per precisare che piccole fughe di ozono non sono preoccupanti, ma sempre da evitare, perché l'olfatto già rileva concentrazioni di 0,02 mg/m3 di ozono. Concentrazione tossica di ozono stabilita dalla CEE è di 0,3 mg/m3.

 

Per definire la tossicità di un gas in generale bisogna definire:

1. La concentrazione

2. Il tempo di esposizione

3. La via di somministrazione

 

Regole fondamentali per operare in completa sicurezza:

• Somministrazione corretta

• Uso di apparecchiature idonee certificate

• Non deve essere inalato

Fonte

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